Train To Roots presentano un nuovo singolo dal titolo “Oi”

 

Il roots reggae parla sardo: i Train To Roots presentano un nuovo singolo dal titolo “Oi”

 

A poche settimane dall’uscita di Denaro, il loro ultimo singolo, i Train To Roots dimostrano di essere carichi di energia e presentano il videoclip di Oi, nuovo brano cantato nella lingua a loro più cara, il sardo. Si tratta del secondo anticipo di quello che sarà il prossimo disco la cui pubblicazione è prevista per l’autunno.

Oi tratta il tema della discriminazione, e Bujumannu, voce dei Train To Roots e autore del brano insieme a Papant’ò, spiega: “Mi è capitato di conoscere rifugiati e parlare con loro, ascoltarli e conoscerne le storie, disperate e piene di dolore. Ogni essere umano ha il diritto di vivere in pace ed in armonia e di non sentirsi solo ed abbandonato, sono diritti che non hanno e non dovrebbero avere un colore. Abbiamo tutti lo stesso sangue, che è di un colore rosso vivo e abbiamo tutti il dovere di aprire il cuore di fronte ad un persona sola, disperata, che sogna la pace e di vivere una vita dignitosa”.

Questo forte messaggio è un chiaro richiamo della band “alla coscienza di ciascuno e alla ricerca dentro di noi delle motivazioni che hanno portato al declino attuale, iniziando dai potenti e dai politici che noi tutti insieme abbiamo mandato a governare e decidere del nostro futuro dei nostri paesi, che ci stanno abbandonando e mettendo l’uno contro l’altro: poveri contro i più poveri, disperati contro altri disperati, un gioco fondato sulla malvagità e sulla mancanza di rispetto per le leggi umanistiche e di difesa del nostro pianeta”.

Il singolo, pubblicato il 20 maggio, è in vendita su tutte le piattaforme digitali, mentre il video è disponibile su YouTube.



CREDITI:

Lyrics and music by Simone Bujumannu Pireddu e Antonio Papant’ò Leardi
Produced by Antonio Leardi
Mastered by Simone Squillario
Photo by Nicola Tranquillo
Video by Emenuele Bardi

Hanno partecipato alla realizzazione di questo video la Cooperativa Sociale “la Luna”, gli educatori e i ragazzi beneficiari del progetto SPRAR ospiti presso il Comune di Nuoro. Si ringraziano la “Lariso Cooperativa Sociale Onlus” e il “CESP- Centro Etico e Sociale Prato Sardo” per l’ospitalità e la grande cordialità.


OI lyrics

“OI”

Oi parit ca no nci (b)olit prus passai,
Castiu de sa fentana e aciapu cosa e fai
Intzandus bessu e mi nci andu me in su sattu.
E biu unu strangiu in pitzu ‘e(de) Monti Nou.
Mudu e assolu
Deu apu arrisu, cussu at prantu e ancora deu mi
spantu
Sa janna a mei no dd’ant mai serrada
M’at contau sa vida sua est disisperada.
Su sàmbini est su pròpiu, esti arrùbiu biu.
Intendu ca est sunfrendi tipu fradi miu.
Su sàmbini est su pròpiu est arrùbiu biu.
Intendu ca est sunfrendi.
Tui chi tenis curpa de ddu giudicai
sa curpa aintru de tui est de circai,
chi impari eus mandau a si governai.
Nosu seus nascius po bivi a prenu custa vida,
Sighendi unu bisu chentz’e nexi, bivendi sèmpiri in
paxi.
Imoi cun tui incarau de sa fentana.
Arrii (ca) imoi no ses prusu assolu.
Su sàmbini est su propriu, esti arrùbiu biu
Intendu ca est sunfrendi tipu fradi miu.
Su sàmbini est su pròpiu est arrùbiu biu
Intendu ca est sunfrendi.

“OI” TRADUZIONE ITALIANO

Oggi il tempo sembra non passare più.
Guardo dalla finestra e trovo ispirazione.
Ora esco, vado un po’ in campagna e sopra
Monti Nou vedo un ragazzo che di sicuro arriva da
una terra lontana.
Io gli sorrido, ma lui ha pianto e ancora mi stupisco.
A me non hanno mai chiuso le porte e lui mi
raccontò che la sua vita è piena di disperazione.
Il colore del sangue è lo stesso, è rosso vivo e
sento la sua sofferenza come se fosse mio fratello.
Il colore del sangue è lo stesso, è rosso vivo e
sento la sua sofferenza come se fosse mio fratello.
Tu, che hai la colpa di giudicarlo, dovresti cercare
dentro di te le tue colpe perché la colpa è nostra e
di chi insieme abbiamo mandato a governare.
Noi siamo nati tutti per vivere a pieno questa vita,
seguendo un sogno, senza colpe e vivendo tutti in
pace.
Ora siamo insieme affacciati alla finestra, puoi
sorridere perché non sei più solo.
Il colore del sangue è lo stesso, è rosso vivo e
sento la sua sofferenza come se fosse mio fratello.

“OI” ENGLISH TRANSLATION

Today time seems to pass no more.
I look out the window and find inspiration.
Now I go out, I go to the countryside
and above Monti Nou I see a boy who certainly
comes from far away.
I smile at him, but he cries and I keep feeling
surprised.
They never closed the doors to me and he told me
that his life is full of despair.
The color of the blood is the same, it is bright red
and I feel his suffering as if he was my brother.
The color of the blood is the same, it is bright red
and I feel his suffering as if he was my brother.
You, who are guilty of judging him, should look for
your faults within yourself because the fault is ours
and of those we have sent together to govern.
We are all born to fully live this life, following a
dream, without faults and living all in peace.
Now we are together looking out the window, you
can smile because you are no longer alone.
The color of the blood is the same, it is bright red
and I feel his suffering as if he was my brother.


PROSSIME DATE

14/06 JAMAL MEMORIAL – Serramanna (VS)
29/06 ROCK IN RIVA – Abbadia Lariana (LC)
30/06 LA NUIT DE L’ERDRE – Nort-Sur-Erdre (44) – Francia
20/07 ACAMPADA JOVE – Montblanc – Catalogna
02/08 Romo, Bilbao – Paesi Baschi
10/08 BARRAQUES – Santa Susanna – Catalogna
11/08 PAMALI FESTIVAL – Passo San Boldo (TV)


BIOGRAFIA

Nati in Sardegna nel 2004, i Train To Roots sono ormai da tempo una delle band più rinomate della scena reggae italiana e ha conquistato il pubblico di centinaia di concerti in tutta Europa. Caratterizzati da una maturazione costante e da live esplosivi, nella loro discografia hanno mantenuto un mix particolare di stili e lingue, in cui trovano spazio le varie sfumature della musica giamaicana e della black music con testi impegnati e divertenti in italiano, sardo e inglese.
Iniziano il loro percorso con l’album di debutto omonimo Train To Roots (2005), a cui segue Terra e acqua (2008) con i featuring di Sargento Garcia e Ranking Joe, e che sarà rieditato nel 2009 con due bonus track, tra cui una collaborazione con Errol Bellot. Successivamente pubblicano Breathin’ faya (2011) e Growing (INRI, 2014) che segna un punto di svolta per la band che porta un nuovo modo di lavorare e introduce nuovi stili della musica nera.
Il quinto disco Home (INRI, 2016), distribuito globalmente attraverso VPAL, vede la partecipazione dei connazionali Clementino, Madh, Levante e Lion D, oltre agli spagnoli Aspencat e Auxili. Il loro sesto lavoro è Declaration N° 6, (INRI, 2017) composto da undici tracce inedite arricchite dalla preziosa partecipazione di Bunna, leader e voce degli Africa Unite, e del cantautore milanese Eugenio Finardi.
I Train To Roots in questi quindici anni di carriera hanno incorporato alla loro musica numerosi elementi contemporanei e affrontato diversi cambiamenti in una crescita continua che nel 2019 li porta a indirizzare il treno nuovamente verso le radici in senso ampio, con un ritorno al roots reggae cantato in sardo e italiano, come si potrà ascoltare nel loro prossimo disco.

FORMAZIONE
Simone Pireddu Bujumannu / Voce
Antonio Leardi Papa’Ntò / Tastiere
Simone Bardi Doctor Bass / Basso
Stefano Manai Stiv Man I / Chitarra
Giampaolo Bolelli Jambo / Chitarra
Alessandro Sedda Lee Van Beatz / Batteria

DISCOGRAFIA
Train To Roots (2005)
Terra e Acqua (2008)
Breathin’ Faya (2011)
Growing (INRI, 2014)
Home (INRI, 2016)
Declaration N° 6 (INRI, 2017)


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