Portale RitmoInLevare è felice di intervistare Michele Galeazzi in arte Mighi Tsadiq Mikael, produttore internazionale di altissimo livello, nato nelle Marche nel 1981, attualmente risiede nella città di Basilea in Svizzera.

Tsadiq è un produttore molto attivo con alcune realtà inerenti la musica reggae, possiede una sua etichetta musicale, la I-Tal Soup Records, con sede a Londra, fondata assieme al suo collega Domenico Ciuffreda aka Petah Sunday. Altra collaborazione importante è quella con Andrea Malservigi conosciuto come Dj Afghan per l’etichetta SouLove Records, proprio sotto questa etichetta che stanno facendo uscire la collana Tsadiq Collection.

1) Ciao Tsadiq ti diamo il benvenuto su RitmoInLevare, come prima domanda ti chiedo come ti sei avvicinato alla musica reggae e al Rastafaresimo!

1) Ciao Seve, greetings and love, praises I, tenaystillin.
Per prima cosa grazie mille per questa intervista, non mi capita spesso di ripondere a domande in italiano e questo mi fa molto piacere, anche perchè tu dai un grande supporto alla scena reggae italiana e internazionale, Rispetto !!!
E’ una domanda molto importante per cominciare, potrei dire parecchio a riguardo, provo a farla piu breve possibile. Verso i miei 16 anni, ben piu di venti anni fa ormai, grazie a un amico, in arte Natty Jack, fui esposto per la prima volta, realmente, alla musica reggae, ascoltando artisti come Peter Tosh, Bob Marley, Burning Spear, Black Uhuru …e da li che è cominciato tutto. Ma già da tempo ero senza saperlo orientato verso quel genere e i suoi ideali, infatti ero immerso nella musica hip hop e scrivevo le prime rime e ascoltavo i miei MC preferiti, ho scoperto poi che erano tutti jamaicani o comunque connessi in un modo o nell’altro alla reggae music e RasTafari.
La scoperta del roots, come canale di messaggi spirituali verso RasTafarI è stata folgorante per quanto riguarda la spiritualità, ho sempre avuto un forte interesse e bisogno di sapere, sono stato anche chirichetto da piccolo, ma la chiesa cattolica non mi soddisfaceva, leggendo le scritture e la storia, volevo scoprire di piu, e la mia sete di verita, mi ha presto portato a studiare la Cristianita delle origini, l’Etiopia e sua maesta Haile Sellassie.

2) So che da poco sei stato in terra d’Etiopia, cosa porti a casa da questa esperienza!

2) Amo l’Etiopia, è la terra delle origini, la terra sacra che ha avuto e ha un ruolo fondamentale nella storia dell’uomo, sede di tanti eventi importanti, ogni granello di terra potrebbe raccontare cose incredibili, migliaia e migliaia di anni di storia dell’uomo, una terra di cultura, sacrifici e miracoli, una terra di Re Santi, in cui puoi trovare ancora le tracce del movimento originario di Lyesus Kristos, la terra di His Majesty, la sede dell’Arca, ma anche una terra profondamente legata con l’Italia, un legame storico, che non puo e non deve essere nascosto e dimenticato.
Tra i vari luoghi che ho visitato questa volta, ce n’è uno che rimarra per sempre cucito al mio cuore. Una chiesa “Abune Yemata” che ha circa 1500 anni, situata al nord dell’Etiopia, nella regione del Tigrè, ricavata in una grotta sopra una cima rocciosa, raggiungibile solo scalandola, in una parte del soffitto puoi vedere gli apostoli dipinti in una delle rappresentazioni piu antiche al mondo. in quei disegni puoi vedere come siano praticamente identici a dei Rasta con il “Tam” il tipico copricapo che contiene i dredlocks.
Un altro momento importante è stato a Lalibela, non è la prima volta che ci vado, ma questa volta ho partecipato a delle cerimonie insieme a dei Debtera, e ho finalmente ricevuto i sacramenti ortodossi e un nuovo nome “Welde Amanuel”, ho vissuto esperienze veramente speciali.

3) Sei un artista internazionale, cosa ne pensi della scena reggae attuale!

3) Sono tutte domande facili, che mi fai, eh ?!
La scena attuale, di artisti reggae ce ne sono parecchi in giro, se dai un’occhiata alle nuove uscite su canali come YouTube, vedo da anni un costante incremento di artisti africani e di altri paesi al di la della Jamaica, in qualche caso con produzioni veramente di qualita, che non hanno nulla da invidiare a grandi artisti del passato. Questo mi piace molto, world citizenship, come ben sai lavoro con Ras Kalif, un fratello, umilissimo e un cantante Rasta talentuoso, con cui ho stretto amicizia in West Africa, un periodo che abitavo ad Abidjan, ritengo che molto debba ancora venire dalla Mother Land.
Detto questo non mi interesso troppo di dancehall da parecchi anni, personalmente sono un Roots Man, ho forse una visione limitata della scena, ci sono diversi artisti che mi piacciono a livello globale.
Le realta come quella della Virgin Islands e produzioni come quelle di Tippy I Grade per dire, mi piacciono molto e le ho seguite nel tempo.
Sono ovviamente un eterno fan di Jah Shaka e del classico UK roots e militant steppers, che è sempre attualissimo, come, Twinkle Brothers.
Vedo e promuovo un ritorno al roots e ai cantanti che hanno soul e un messaggio di rettitudine e giustizia sociale, per dire mi piacciono molto, Micah Shemaya e Marcus Gad, il Roots non è il passato è il presente e il futuro, una scena in evoluzione, positivamente.

4) Raccontaci come nascono le tue produzioni!

4) Le produzioni possono nascere in modi molto diversi, generalmente si comincia da un’idea di una melodia o un certo groove e pattern di batteria, ma non è detto, il tutto puo anche cominciare da un testo e la melodia di una voce, per quanto riguarda tutto cio che rientra dentro al progetto Tsadiq ed esce grazie al fratello e veterano Andrea aka Dj Afghan, tramite Soulove records, nasce sempre dall’unione e condivisione di diverse persone.
Tsadiq è un ideale di rettitudine e giustizia che molti musicisti che ho incontrato nel percorso hanno deciso di sposare, anche solo per tempi brevi, è un punto di contatto per persone di diverse nazionalità, che hanno comuni valori e vogliono tradurle in musica, per diffonderli, delle volte abbiamo messo su un team di musicisti che amiamo, buttato giu idee e siamo andati in studio e registrato in un giorno una serie di drum, bass e piano live, poi conditi con il resto in seguito, altre volte uno strumento per volta, prima con un mucista, poi separatamente con un altro, i cantanti in genere seguono tematiche che potrei proporgli e che rielaboriamo insieme. Per il progetto Tsadiq Colection, all’atto pratico, molte delle vocal sono registrazioni fatte da Andrea, un vero esperto in materia, molto vicino a tanti artisti internazionali di calibro elevato.
Un progetto a cui sto lavorando in questo momento e che uscira piu avanti, vede una tecnica compositiva totalmente diversa. Cominciamo da un messaggio e un’idea di melodia vocale, e ci ricostruiamo tutto intorno, un sottogenere “nuovo”, diverso, con un approccio piu acustico, e se vogliamo, ancora piu spirituale e intimo. Infine I-tal Soup segue un altro metodo ancora, infatti I-tal Soup è un progetto nato per poter diffondere la musica composta, suonata, registrata, mixata e dubbata dal mio fratello e partner musicale piu potente, Petah Sunday. Petah suona tanti strumenti, dalle chitarre, al piano e agli strumenti a fiato, non è raro sentirlo fare soli con il sax, poi con la tromba, e infine col trombone, è un bravo cantante, un gran compositore, un bravissimo engineer e un dub master molto apprezzato, in quel caso la composizione delle tracce è principalmente sua, in qualche caso ho suonato delle percussioni e registrato delle vocal, ma il progetto si concentra sul suo genio artistico, è il mio musicista roots preferito di sempre.

5) Hai condiviso i tuoi progetti con artisti famosissimi, ti chiedo di spendere due parole sulla tua collaborazione con Vaughn Benjamin!

5) Hai citato uno dei picchi delle mie esperienze di vita personali. Va ben oltre all’aver registrato una canzone con lui, mi trovavo ad Abidjan, lavoravo in Costa D’Avorio, sono un agronomo di studi e per un po ho avuto l’opportunita di occuparmi delle piantagioni di cacao e di aiutare gli agricoltori locali, con trainings e supporto tecnico, in quel periodo abitavo vicino al reggae club principale della citta, il Parker Place, Vaughn aka Akae Beka venne con la band e Tippy I Grade dei giorni ad Abidjan, per suonare al Parker Place, ci furono tre concerti, tre giorni di seguito, il giovedi, il venerdi e il sabato, andai ovviamente a tutte e tre serate, ero un resident del reggae club da settimane, ma in ogni caso non volevo perdermi neanche una nota o vacalizzo per niente al mondo, ovviamente il posto non è enorme, in piu la situazione e la vibe erano molto speciali, percui ho avuto modo di passare con loro parecchio tempo e di creare un rapporto e spiegare i miei progetti. Il pomeriggio del sabato ho settato lo studio in un casetta dietro il locale, che ci hanno prestato quelli del posto, e dopo reasonings e blessings varie, ed aver ascoltato bene il ritmo che gli proponevo, composto da Petah, abbiamo registrato quella blessing, un’esperienza mistica, in un contesto molto speciale, nato da una cobinazione quasi miracolosa di elementi ed eventi, aime mai piu riproducibile. Porto un ricordo che ha un potere molto forte dentro me da allora!

6) Hai avuto l’opportunità di lavorare con molti artisti, facci un nome di un artista che ti piacerebbe collaborare in futuro!

6) Ho citato Micah Shemaya, tra gli artisti piu recenti sicuramente uno con cui lavorerei volentieri. Ci sono ancora un tot di uscite che stiamo per rilasciare, sia da Tsadiq Collection/Soulove, che con I-tal Soup, e ci saranno tante sorprese.
La musica e la spiritualita nel tempo mi hanno portato a condividere momenti e felicita con tanti artisti e soggetti che amo, che non avrei neanche sognato in origine.
Avete avuto modo di ascoltare la recente release di Cedric ad esempio! Un’altro pezzo che ha richiesto molto tempo, perche proveniente da un’esperienza di condivisione vera. Non mi piacciono registrazioni a distanza e vorrei che ogni tune fosse il risultato di un reasoning, e abbia un valore serio.
L’artista per me piu grande, con il quale ho avuto un’esperienza personale importante tanti anni fa, che mi ha cresciuto, con il quale avrei sognato di lavorare, ma ritengo purtroppo impossibile, e che comunque mi ha dato tantissimo, sarebbe Winston Rodney, anche noto come “Burning Spear”.

7) Cosa vorresti consigliare a tutti artisti che fanno parte della reggae music!

7) Di studiare il roots e cio che c’e’ dietro alla musica, chi vuole che il reggae sia solo un genere deprivandolo della storia e spiritualita che lo ha reso tale, vuole impoverirlo e dargli una data di scadenza, il roots reggae è eterno, perchè è reso eterno dalla carica mistica e dal messaggio storico e spirituale che lo accompagna, ha una funzione sociale per molti, rituale per altri, simile a una liturgia.
Prima del reggae c’erano altri generi popolari, piu veloci, piu ballabili e gioviali, spensierati, poi un giorno hanno fatto scendere i Rasta dalle colline, gli hanno chiesto di suonare, e hanno spinto “rec” e il ritmo si è rallentato e le tematiche sono diventate spirituali e ovviamente, Rastafari, questo grazie a His Majesty.
Prima che Haile Sellassie visitò la Jamaica i Rasta erano perseguitati e non c’era liberta d’espressione, in seguito alla conquista di tale liberta, grazie al supporto di His Majesty, vediamo il nascere del cosidetto “periodo d’oro” della roots music, non puoi capire l’uno, senza capire l’altro.
Con lo studiare il roots, intendo anche di studiare strumenti musicali, fare la musica al computer è ok, fare il selector con il sounds è fantastico, ma la vera vibe del roots reggae, nel suo picco massimo, la senti quando suoni live, quando ogni nota è viva e sei parte del momento creativo, della meditation, in condisione con un gruppo di gente, per lo meno per me è cosi!

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Grazie Sevejah, sono sicuro che tutti apprezzano il tuo lavoro, gli chiederei di fartelo sapere piu spesso. Grazie di tutto, un abbraccio, un unico amore benedetto, attraverso confini e continenti, un unico Dio, Ahadu Amlak, una sola Umanita, Girmawi Qedamawi Atse Haile Sellassie e l’Imperatrice Menen, the balance.
A presto: Mighi Tsadiq Mikael

(Sevejah – Servizio Stampa – RitmoInLevare)

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