Intervista di Alfonsa Cirrincione durante i due mesi di permanenza in Italia di Lloyd “Cookie” Willacy per il nuovo progetto registrato in studio Anacanapo Band e le date con Rub A Dub Band.
Reggae, Soul, Blues e Jazz si fondono nel talento del chitarrista LIoyd Willacy.
Per la prima volta in Italia, il veterano chitarrista giamaicano insieme alla Rub A Dub Band di Forgaria nel Friuli per lavorare a un nuovo progetto musicale.
LIoyd Willacy, musicista da quasi 50 anni, è nato nella terra del reggae ed ha collaborato con grandi artisti e compositori tra cui Michael Rose, Sly Dunbar & Robby Shakespeare, Twinkle Brothers, Big Youth tra i nomi di maggiore spicco. Da molti anni ormai vive negli States a Pittsburgh dove cavalca numerosi palchi jazz, soul e blues per vari ed eventuali progetti live e studio.
L’amore per la musica e il suo straordinario talento si fondono per creare nuovi brani musicali, dal funk al rock, dal jazz al blues, al reggae. Un mix per far danzare la gente e allo stesso tempo portare dei messaggi “divertenti ma seri”, come egli stesso afferma nell’ intervista esclusiva che ci ha concesso proprio a Forgaria nel Friuli presso il White Lion Studio dove insieme ai musicisti della Rub A Dub Band il nostro chitarrista sta lavorando a un nuovo stravagante quanto divertente progetto.
Abbiamo voluto conoscere più a fondo Lloyd Willacy, detto “Cookie” per la sua passione per la cucina ben nota ai suoi colleghi jamaicani degli anni 70, seconda soltanto alla chitarra. (ne possiede 26 !).
Abbiamo selezionato per voi delle domande in grado di darci gli spunti più interessanti del suo pensiero e della sua vita e carriera musicale.
Intervista a LIoyd Willacy:
Quando e come è iniziata la tua storia d’amore con la musica?
Il mio percorso musicale inizia all’età di 9 anni nel 1964, ho visto Jimi Hendrix in tv suonare “Purple Haze” in tv, era di un live a Stoccolma top of the pops o qualcosa del genere e ci fu qualcosa che mi ha toccato profondamente, ho anche un tatuaggio che richiama questo particolare evento che considero l’inizio. Ho provato a costruire una chitarra con la classica scatoletta delle sardine e del bambù, era abbastanza bizzarra ma non funzionava, ma avevo una chitarra!
Quando hai compreso che la musica poteva diventare la tua professione?
Insieme al mio fratellastro abbiamo messo insieme dei soldi e abbiamo comprato una chitarra. Il feeling che avevo con lo strumento mi fece comprendere che potevo guadagnare con la musica e non fare lavori pesanti! Per due anni ho frequentato il conservatorio in Giamaica. Era il 1975/76 la gente mi ascoltava suonare c’era Sly Dunbar uno dei batteristi più famosi della Giamaica, LIoyd Parks bassista e c’era anche Big Youth di cui io fui l’unico artista ad essere prodotto col famoso brano Far Behind The Blue per la sua leggendaria Negusa Negast Records. In quel brano suonarono i migliori: Leroy Sibbles al basso e cori, Dennis Brown ai cori, Augustus Pablo alle tastiere, Vin Gordon ai fiati, Carlton Barrett alla batteria e Earl Chinna Smith alla chitarra. Fu una session storica con la crema dei migliori musicisti giamaicani.
Con quali artisti hai collaborato?
Ho inciso con i Twinkle Brothers, Michael Rose con cui insieme avevamo fondato una band (prima dei Black Uhuru) e nel 1979 siamo stati in Inghilterra per fare un grande tour. Ho conosciuto i più grandi musicisti giamaicani e ho suonato con molti di loro.
Quante produzioni hai all’attivo?
Tantissimi album, tra dischi prodotti in cui ho partecipato e suonato, almeno 60 differenti produzioni. Ero un musicista da session di registrazioni per tanti album in Giamaica all’epoca della leggendaria foundation (73-83).
C’è una produzione che ti è rimasta nel cuore?
Si c’è un album leggendario della musica Giamaicana con la band Happiness unlimited di cui ho scritto tutti i brani e ne ho cantati tre e ho inciso anche le chitarre. Fu un gran bel disco che in quel periodo ci portò alla proposta di un contratto da parte di Steve Wonder ma ho lasciato il gruppo tre mesi prima che firmassero, erano tempi brutti. Quel tempo era un momento in cui il Rastafarianesimo esplose in Giamaica (78-79), io iniziai la mia rinascita spirituale e avvicinandomi al credo Rasta, che era molto popolare, decisi di non andare come altri Rasta a farmi travolgere dal bussiness. Preferivo fare musica e come tanti Rasta rimanere nelle campagne, ho scelto l’aspetto più autentico fare musica per una missione, avevo abbracciato la musica ribelle non il pop capisci?
Cosa provi quando crei musica?
Suono da circa 48 anni, per me è meglio del sesso fisico! (ride), mi sento libero dai confini di questo mondo e mi sento in un’altra dimensione, uno stato di “nirvana”. Per me, è difficile descrivere quello che provo, ma quando parlo con i musicisti ci comprendiamo e sentiamo allo stesso modo. Perdi il senso della realtà quando suoni, è come se il mondo fisico non ti appartenesse più.
Senti differenza tra percezione di spazio e di tempo tra quando suoni e no?
Si lo sento, per me il tempo non esiste è pura illusione, anche la donna più bella che sta ballando di fronte a me fondamentalmente non esiste. (ride) fondamentalmente per me nulla esiste realmente.
Cos’è per te l’improvvisazione?
Essere liberi dalle restrizioni, ti liberi dai canali che si percorrono nella musica, se mi guardi suonare io suono con gli occhi chiusi, divengo posseduto dalla musica in quel momento.
Bisogna però conoscere bene la musica per uscire dai binari..scale, tecniche, strutture..
Si io pratico per ore tutti i giorni e quando improvviso non so cosa suono, è impossibile che io definisca cosa suono, non suono scale, si bhè c’è la base delle scale. Improvviso attraverso quello che sento, alle mie emozioni e la connessione, non sto attento a quello che suono, improvviso e sono io.
Quanto ti eserciti col suo strumento e che valore ha per te l’allenamento e la disciplina?
A volte ore e ore, mi alzo presto alle 6 del mattino e mi esercito per 4-5 ore, per me le scale sono molto noiose, per cui cerco di allenarmi sugli arpeggi, sulla tecnica ma sempre improvvisando.
Quando crei un suono nuovo che nessuno si aspetta, crei un’idea musicale o un immagine da tradurre in suono? Sembra che riesci ad andare oltre il limite fisico dello strumento stesso!
Io adesso sono fisicamente in questa stanza e in questo spazio, ma nella mia testa quando suono è come essere un pittore, è una forma di estasi, improvviso, è come una conversazione tra concetto e immagine. Più tardi ti farò ascoltare quello che sto suonando con Donatella e Fabio; si tratta di funk intergalattico e il gruppo si chiama Anacanapo, and the space rats, i ratti dello spazio. Ho immaginato un fumetto in cui l’uomo vuole andare su Marte per inquinarlo e colonizzarlo ed io sono il generale Anacanapo. Allevo una colonia di ratti su Marte che va a mangiare i cavi delle navi spaziali, cosi che l’uomo non può più tornare sulla terra ne su Marte.(ride a crepapelle).
Cos’è per te la spiritualità?
È l’universo, io sono dentro tutte le cose e tutte le cose sono dentro di me, io sono quel bicchiere, sono la nuvola, niente è reale per me, io sono solo un’anima che esiste, la mia vera essenza è il mio spirito, questo corpo è solo un mezzo che mi permette di comunicare con altri corpi, la mia vera essenza è spirito. Il corpo è solo un “qualcosa”.
Cosa stai facendo adesso con la musica e quali progetti hai in questo momento?
Ho tre album pronti e registrati, farò uscire dei singoli ogni tre mesi prodotti da me per i prossimi tre anni, adesso credo di fare uscire dei singoli e non album. Adesso ho un progetto in Italia con una band Italiana di cui ti parlavo prima Anacanapo and space rats. Vogliamo fare musica per fare ballare la gente con dei messaggi divertenti ma seri. Ci sarà dentro del funk, reggae, blues rock, sarò un progetto stravagante, ci sarà un brano la dea rosa, usciremo con dei singoli e poi uscirà l’album intero. Sto lavorando anche con gli amici della Rub A Dub Band in Italia. A breve uscirà un brano prodotto da me che si chiama “Night doctor”, è la storia di un medico dell’ospedale e una donna che da sola sta soffrendo, io come night doctor vado a curarla con l’amore e non con le medicine. (ride a crepapelle).
È la prima volta in Italia e come ti sei trovato?
Si ed era il sogno di una vita, l’Italia è molto pulita ha tanto fascino e stile, le case sono stupende con delle architetture particolari non come le grandi costruzioni di cemento americane e le strade sono piccole. Il cibo è il miglior che io abbia mangiato nel mondo, il vino è la cosa più buona che ho trovato qui. Qui ho incontrato delle persone tutte speciali, non mi sono mai sentito a disagio in nessun posto dove sono stato. In America invece è un posto in cui mi sono sempre sentito a disagio, è come se fosse su un diverso livello di vita, per me qui sono persone più “civili”.
E’ previsto un tour in Italia?
Si quando porteremo a termine questo progetto con gli Space Rats sicuramente saremo in tour, non solo in Italia, siamo musicisti universali suoneremo in tutto il mondo e….. un giorno forse suoneremo su Marte!
ENGLISH
Interview by Alfonsa Cirrincione during the two months in Italy of Lloyd “Cookie” Willacy for the new project registered in the Anacanapo Band studio and the date with Rub A Dub Band.
Reggae, Soul, Blues and Jazz come together in the talent of guitarist LIoyd Willacy
For the first time in Italy, the veteran Jamaican guitarist, along with the Rub A Dub Band from Forgaria nel Friuli, to work on a new musical project.
LIoyd Willacy, a musician for almost 50 years, was born in the land of reggae and has collaborated with great artists and composers including Michael Rose, Sly Dunbar & Robby Shakespeare, Twinkle Brothers, Big Youth, among the most prominent names.
For many years now he has lived in the States in Pittsburgh where he still rides lots of jazz, soul and blues stages for various live and studio projects.
Love for music and his extraordinary talent come together to create new music, from funk to rock, from jazz to blues, to reggae.
A mix to make people dance and at the same time bring “funny but serious” messages, as he himself says in the exclusive interview he gave us in Forgaria nel Friuli at the White Lion Studio outta italy.
Together with the musicians of Rub A Dub Band our guitarist is working on a new extravagant and funny project and we wanted to learn more about Lloyd Willacy, known as “Cookie” for his passion for cooking well known to his Jamaican colleagues of the 1970s, second only to the guitar. (only 26 in his house!).
We have selected for you questions that can give us the most interesting insights of his thought and his life and musical career.
LIoyd Willacy interview:
When and how did your love affair with music begin?
My musical journey began at the age of 9 in 1964, I saw Jimi Hendrix on TV playing “Purple Haze” on TV, it was a live in Stockholm on top of the pop or something like taht and there was something that touched me deeply .
I also have a tattoo that recalls this particular event that I consider the beginning.
I tried to build a guitar with the classic box of sardines and bamboo, it was pretty bizarre but it didn’t work, but I had a guitar!
When did you understand that music could become your profession?
Together with my half brother we put some money together and bought a guitar. The feeling I had with the instrument included even the fact that I could make money with music without doimg heavy works! Life was very hard and For two years I attended the conservatory in Jamaica.
It was 1975/76 and some people were listening to me, Sly Dunbar was one of Jamaica’s most famous drummers, LIoyd Parks bassist and there was also Big Youth, of which I was the only oneartist to be produced with the famous song “Far Behind The Blue” for his legendary Negusa Negast Records.
In that song top class musician played: Leroy Sibbles on bass and backing vocals, Dennis Brown on backing vocals, Augustus Pablo on keyboards, Vin Gordon on the trombone, Carlton Barrett on drums and Earl Chinna Smith on guitar.
It was a historic session with the cream of the best Jamaican musicians.
Can you name some artists you worked with?
I recorded with Twinkle Brothers, Michael Rose with whom we founded a band together (before Black Uhuru) and in 1979 we went to England to do a great tour.
I met the greatest Jamaican musicians and played with many of them.
How many productions have you got?
Well, lots of albums, including records produced in which I participated and played, at least 60 different productions i think.
I was a recording session musician for so many albums in Jamaica (lots of them with no mentios at all) at the time of the legendary foundation (73-83).
Is there an album that remained in your heart?
There is a legendary album of Jamaican music with the band Happiness unlimited of which I wrote all the songs and I sang three of them and I also recorded the guitars.
It was a great record that led us at that time to the proposal of a contract by Steve Wonder but I left the group three months before they signed, years of bad times.
That time was a time when Rastafarianism exploded in Jamaica (78-79) and I began my spiritual rebirth and approaching the Rasta creed, which was very popular.
I decided like other Rastas to be not overwhelmed by bussiness.
I preferred to make music and like so many Rastas to stay in the countryside so I chose the most authentic aspect of making music for a mission.
I embraced rebel music, not pop, do you understand?
What do you feel when you create music? I’ve been playing for about 48 years, for me it’s better than physical sex! (laugh!), I feel free from the borders of this world and I feel in another dimension, a state of “nirvana”. To me, it’s hard to describe what I feel, but when I talk to musicians we understand and feel the same way. You lose the sense of reality when you play, it’s like the physical world no longer belongs to you.
Do you feel the difference between the perception of space and time between when you play and not?
Yes I feel it, to me time does not exist, it’s pure illusion, even the most beautiful woman who is dancing in front of me basically does not exist. (laugh) basically nothing exists to me really.
What is improvisation for you?
Being free from restrictions, you get rid of the channels that you go through in the music, if you watch me play I usually play with closed eyes, I become possessed by music at that moment.
But we need to know the music well to get out of the tracks .. scales, techniques, structures ..
I practice for hours every day and I always don’t know what I play, it’s impossible to me to define what I play, I don’t play scales, yes there is the base of the scales. Suddenly through what I feel, my emotions and my connection, I don’t pay attention to what I sound, suddenly it’s me.
How much do you practice with your instrument and what value training and discipline got for you?
Sometimes hours and hours, I get up early at 6 am and I practice for 4-5 hours, to me the stairs are very boring, so I try to train on arpeggios, on technique but always improvising.
When you create a new sound that nobody expects, do you create a musical idea or an image to translate into sound? It seems you can go beyond the physical limit of the instrument itself!
I am now physically in this room and in this space, but in my head when I play is like being a painter, it is a form of ecstasy, sudden, it is like a conversation between concept and image.
Later I’ll let you hear what I’m playing with Donatella and Fabio; it is an intergalactic funk and the group is called Anacanapo, and the space rats.
I imagined a comic book in which the man wants to go to Mars to pollute it and colonize it and I am General Anacanapo. I raise a colony of rats on Mars that goes to eat the cables of the spaceships, so that the man can no longer return to earth on Mars. (Laughs out loud)
What is spirituality for you?
It is the universe, I am inside all things and all things are within me, I am that glass, I am the cloud, nothing is real to me, I am only a soul that exists, my true essence is my spirit, this body is only a means that allows me to communicate with other bodies, my true essence is spirit.
The body is just a “something”.
What are you doing now with music and what projects do you have right now?
I have three albums ready and recorded, I will release singles every three months produced by me for the next three years, now I think I can release singles and not albums.
I have a project in Italy with an Italian band I told you about before. Anacanapo and space rats. We want to make music to make people dance with funny but serious messages. There will be some funk, reggae, blues rock, it will be an extravagant project.
There will be a song, “the pink goddess”, we’ll go out with singles and then the whole album will come out. I’m also working with friends from Rub A Dub Band in Italy. Soon a song will be released by me called “Night doctor”.
It is the story of a hospital doctor and a woman who is suffering alone, I, as a night doctor, I go to treat her with love and not with medicine . (laugh!)
Is this your first time in Italy and how did you find yourself in this country?
Yes and it was the dream of a lifetime, Italy is very clean, it has a lot of charm and style, the houses are beautiful with particular architectures, not like the big American cement buildings and the streets are small. Food is the best I’ve eaten in the world, wine is the best thing I’ve found here.
Here I met some very special people, I never felt uneasy anywhere I’ve been. In America, instead, it’s a place where I’ve always felt uncomfortable, it’s like it’s on a different level of life, to me here are more “civilized” people.
Is a tour in Italy expected?
Yes, when we will carry out this project with Space Rats we will surely be on tour, not only in Italy, we are universal musicians, we will play all over the world and … maybe one day we will play on Mars!
(Alfonsa Cirrincione – Settembre 2019)