Intervista ai “Mellow Mood”
1) Mellow Mood è un nome che non ha bisogno di presentazioni, e dopo i loro primi due album ecco arrivare “Twinz”. Iniziamo subito dal titolo, cosa significa “Twinz” perché la scelta di questo titolo?
“Twinz” è ovviamente un riferimento al fatto che Jacob e L.O. siano gemelli, e per la prima volta in questo disco l’interazione, la collaborazione, la sinergia tra i due è davvero totale. Hanno composto moltissimo materiale a quattro mani. E poi la title track – che racconta con ironia l’essere gemelli – è un pezzo che ci piaceva particolarmente.
2) I dodici, tredici brani se consideriamo anche l’intro, che compongono questo vostro lavoro sono stati scritti dopo un viaggio in Giamaica, quanto e come questo viaggio ha influenzato “Twinz”?
Diciamo che il viaggio in JA è stato al centro del lavoro sul disco – quindi qualcosa è stato fatto prima, qualcosa dopo. Ad esempio Giulio e Federico (basso e batteria) erano in studio con Baldini a registrare le strumentali del disco mentre i gemelli erano in Giamaica. Ma il viaggio è stata una bella opportunità per vedere la fonte della reggae music che amiamo così tanto, per prendere il polso dei nuovi sviluppi della scena, per confrontarsi con tanti giovani talenti con cui abbiamo stretto rapporti lavorativi e di amicizia.
3) Nel disco ci sono diverse collaborazioni, alcune immagino anche frutto del vostro viaggio in Giamaica, come quella con Dean Fraser, ma nel disco ci sono anche Sr. Wilson, Richie Cambpell , Fitzroy Green, e gli italiani KG Man e Forelock, come sono nate queste collaborazioni?
In realtà il ‘gancio’ con Dean Fraser è stato creato attraverso Fitzroy Green, che abbiamo conosciuto in giro per l’Europa quando il nostro tour incrociava quello di Alborosie – il che per fortuna è successo parecchie volte. Direi che tutte le collaborazioni che abbiamo in questo disco sono il sigillo su un rapporto che è nato molto spesso facendo concerti assieme, e poi si è trasformato in amicizie solide. Con Forelock e Sr. Wilson abbiamo anche un progetto orientato sulla dub music, che si chiama Dub Files, ed è una bella invenzione di Baldini. C’è un dubmaster (Baldini appunto), ci sono le produzioni del suo studio, e una serie variabile di cantanti, di cui fanno parte i gemelli Garzia, Giulio il bassista dei Mellow, che ha anche una “doppia vita” legata al mondo del dub/sound system, Forelock, Sr. Wilson e il talento goriziano Andrew I.
4) Quali sono le tematiche che affrontate nel disco?
A differenza del precedente “Well Well Well”, che era più o meno un concept album per quanto riguardava le tematiche (era un costante incitamento a prendere la propria vita in mano e decidere per sé), Twinz abbraccia uno spettro più ampio di argomenti. Ci sono le love songs ovviamente (Closed Doors o You Don’t Know), ci sono i testi più politici (Oh Mama), c’è una dichiarazione di impegno “ambientalista” (Don’t Leave I Lonely). Ci sono canzoni che proseguono il tema di “Well Well Well” (Be Around, Dig Dig Dig), ma anche un pizzico di ironia in più (Twinz).
5) Il disco ancora una volta è stato prodotto da Paolo Baldini con il quale avete alle spalle ormai quella che possiamo definire una lunga collaborazione, è cambiato in questo periodo il vostro approccio alla scrittura, alla stesura dei brani ed anche alla produzione di essi e se si, come?
In realtà è da sempre che i gemelli si presentano in sala prove con delle canzoni più o meno strutturate, sulle quali poi tutti assieme ricamiamo gli arrangiamenti. Forse ultimamente – anche per motivi di logistica – abbiamo iniziato a “spezzettare” questo lavoro in diversi momenti. Anche Paolo ha iniziato ad avere un ruolo importante nell’arrangiamento dei brani, anche perché il grosso del lavoro l’abbiamo fatto mano a mano che si registrava il disco. E poi c’è il lavoro di adattamento al live, che è ovviamente una cosa che può avvenire solo stando in sala prove a prendere umido!
6) Voi siete sempre stati un gruppo attivissimo sul versante live, quali sono i riscontri che state avendo con “Twinz”? Parlaci anche un po’ delle vostre esperienze europee?
Su “Twinz” abbiamo avuto subito un ottimo feedback dal pubblico. Il primo concerto del tour, la cosiddetta “data zero” (al Trototom di Bagnarola – PN) ci ha davvero stupiti perché non ci aspettavamo che la gente cantasse da subito i ritornelli… Il disco sarebbe uscito la settimana successiva, temevamo ci fosse stata una soffiata! E invece no, vediamo che le nuove canzoni sono state recepite subito, e ci fa molto piacere. Anche quelle un po’ più particolari, in cui abbiamo sperimentato di più. Suonare in Europa è sempre bellissimo, e per fortuna abbiamo sempre iniziato a livelli alti, diciamo senza dover partire da zero in ogni Paese, quindi da un certo punto di vista sembra naturale fare un concerto a Vienna e il giorno dopo a Bologna. E poi il pubblico ci ha accolti con grande calore, ovunque. Ormai grazie ad Internet la rete di ascoltatori è praticamente globale e senza alcuna divisione nazionale. È bellissimo!
7) Concludiamo l’intervista con il classico saluto ai lettori di RitmoinLevare.it e soprattutto con i vostri contatti, così da poter essere aggiornati su tutti i vostri spostamenti?
Cerchiamo di essere abbastanza social, anche se ogni tanto perdiamo qualche colpo. Per esempio negli ultimi sei mesi avevamo colpevolmente trascurato Instagram, speriamo di tornare presto a regime! Abbiamo ovviamente un sito web (www.mellowmoodmusic.com) e una pagina Facebook (www.facebook.com/mellowmood), siamo su Twitter (@mellowmoodITA) ecc. Ce la mettiamo davvero tutta!
Intervista Dj Scara per RitmoInLevare
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