Oggi RitmoInLevare intervista il singer salentino “Floweed” in occasione dell’uscita del suo primo album. Come prima domanda ti chiedo di parlarci un pò di te e di come ti sei avvicinato alla musica reggae.
Sin da piccolo ho sempre avuto particolare interesse per la musica, ascoltavo di tutto con le orecchie fisse alla radio, non avevo un genere “preferito”. Poi, intorno ai sedici anni, ascoltando un cd di Frank Filograna, dj e fondatore della Salento Selection Master Crew, storica formazione del mio paese, S. Cesario, rimasi come “folgorato” dal reggae e da quel suo ritmo in levare e cominciai a frequentare assiduamente il loro studio. Presto entrai a far parte della crew, incidendo canzoni, diffuse prevalentemente su web. A quel tempo non avrei mai creduto di arrivare a realizzare un album ufficiale, ma nel momento in cui Filograna cominciò a realizzare le sue basi, dando vita ad un percorso più originale, sentii la necessità di rendere più concreto anche il mio impegno di cantante. Ho iniziato a comporre senza sosta, a raffinare la tecnica vocale frequentando insegnanti di canto e a “sognare” un cd tutto mio.
Il salento e la patria del reggae in Italia, e come tutti sanno molti artisti provengono dalla tua zona. Parlaci del rapporto che hai con loro e le tue impressioni.
Il reggae nel Salento ha ormai trent’anni di vita, di più di Floweed e su questo ragiono molto spesso. Perché se oggi noi possiamo esprimerci attraverso la musica e magari farne un progetto di vita lo dobbiamo veramente ai padri fondatori del movimento, ma non tutti gli insegnamenti sono stati appresi, di questo ne sono convinto. Tra tutti l’umiltà che un artista deve non solo Professare ma anche Realizzare, se non vuole sembrare una maschera da palco.
Moltissimi sono gli artisti appassionati del reggae, ma vedo che altrettanti cercano di entrare magicamente nel flusso della moda musicale del momento, mentre sarebbe auspicabile costruire la propria carriera artistica sulla originalità
Il tuo è un reggae moderno con delle varianti provenienti da altri generi. Pensi che il futuro del reggae sia indirizzato su questo genere.
In realtà la musica che propongo (grazie ai miei produttori Filomuzik e Treble ), non ha confini definiti tra generi, è il frutto dei nostri personali gradimenti, per me Tech9ne su tutti, Filomuzik mette il suo interesse per i suoni più digital e moderni così come anche per il new roots, e Treble la ha permesso che tutto avesse una messa a fuoco sul mio stile personale.
E’ giunta l’ora di presentarci il tuo primo album. Parlaci di questo tuo nuovo lavoro dal progetto, all’uscita.
Un altro Livello è il titolo mio album d’esordio. realizzato mettendo a frutto l’intensa e proficua collaborazione con due produttori tra i più attivi della musica “reggae e dintorni” salentina: Frank Filograna e Treble Lu Professore.
Da quando presentai i provini dell’album a Treble, sono passati quasi due anni, posso dire, senza peccare di umiltà, di aver “lavorato” duro.
Con Frank Filograna ci conosciamo da tempo e capirci sul tipo di lavoro da realizzare è stato semplice, grazie all’amicizia cementata da anni; con Treble devo confessare, è stata (ed è) una esperienza formativa non solo in relazione alla musica.
I brani sono stati rivoltati “intrafore”, come si dice nel mio dialetto, registrati , riregistrati fin quando Treble non percepiva la Fluidità giusta, che faceva diventare il pezzo non un brano musicale semplicemente, ma una <canzone>.
Ho cercato di seguire i consigli dei miei produttori e di chi mi è stato affianco durante la lavorazione (Ciosa, che interpreta uno dei featuring sul cd), per far ascoltare qualcosa di “non già sentito”, ispirato nelle melodie, incalzante e con il “flow” nelle metriche,.
Il titolo, Un altro Livello, in realtà vuole significare: Un altro passo, un altro gradino … verso la consapevolezza di essere artista del Salento che alza un po’ di più lo sguardo.
Sull’album ci sono alcune featuring, parlaci di queste combination.
I featuring realizzati per l’album, ci tengo a dirlo, sono frutto della condivisione di simili intenti musicali con artisti a me molto vicini:
Treble stesso è presente in due brani, ANCHE SE , dedicata all’impegno di ricostruire se stessi e ciò che ci sta intorno, ogni volta con lo stesso spirito e volontà della prima volta, con gli stessi principi, anche se con modi diversi, e NIENTE IN DOLCE, dove viene sottolineata la necessità di essere a volte Granitici e poco mielosi nel difendere le proprie motivazione interiori,
Un altro brano, FILM, è realizzato con i Lyrical Braderz (hip hop made in Salento), il cui contenuto è chiaro fine dalle prime rime: “ Se fossi in grado di fare miracoli alla gente, avrei già cambiato Presidente…”
Infine la collaborazione di CIOSA (tra l’altro è l’inflessibile supervisore dei testi), in SMETTO e UN ALTRO VERSO , la prima una canzone d’odio, l’altra d’amore…
L’album e stato prodotto da Treble e Filomuzik per l’etichetta “Elianto”, parlaci un pù del loro lavoro sull’album.
Come ho anticipato precedentemente, il primo passo è stato far ascoltare a treble i brani che pensavo potessero essere inclusi in un mio ipotetico cd d’esordio. Treble ha ascoltato con attenzione e già dal primo ascolto mi ha dato delle indicazioni. Successivamente le strumentali prodotte da Filomuzik, sono state riarrangiate da Treble, in alcuni casi modificate . Lo stesso Treble ha prodotto delle strumentali su cui ci ho costruito la mia linea melodica ed il testo.
Un lavoro che si è protratto nel tempo, è che ha permesso il continuo confronto su testi e musiche.
Nel frattempo Treble mi ha propostoo di fare uscire dei singoli, per “provare” e mettere in pratica quello che stava succedendo nell’ambito della nostra collaborazione, mi ha “letteralmente” fatto fare le ossa accompagnandolo in alcuni suoi live nel frattempo.
Poi quando mi ha invitato a fare le foto per la copertina dell’album ho intuito che stavamo arrivando alla fine del lavoro, fino ad allora il lavoro era pressante, ma niente indicazioni di possibile chiusura.
Così , con la primavera, finalmente è arrivato il mio CD, Un altro livello
Concludiamo l’intervista con un saluto ai lettori di Ritmoinlevare.
Ciao amici di Ritmoinlevare. Grazie per l’attenzione che mi è stata concessa, ascoltate sempre la musica che vi fa stare bene, aggiungo una ultima cosa riguardo il mio album, un cd da avere in originale, sicuramente per supportare la musica indipendente, ma soprattutto per non perdersi la testimonianza audio che la musica salentina (tra reggae e rap ) può guardare più in alto, senza occhiatine alla moda del momento.
Servizio stampa: RitmoInLevare