“Sardinia” il nuovo singolo dei: Train To Roots

 

Inizia l’estate e mezzo mondo si ritrova in “Sardinia” per godersi le spiagge, il mare, il sole, il buon cibo e l’ottimo vino, ma quasi nessuno di loro conosce le problematiche di questo paradiso del Mediterraneo.

Da qui l’esigenza di parlarne in un brano che in maniera quasi ironica, invita l’ascoltatore a farsi un giro con la band nei luoghi in cui lo sfruttamento del territorio, del paesaggio e anche della manodopera locale per decenni se non per secoli, come nel caso delle miniere abbandonate del Sulcis Iglesiente, ha lasciato tracce indelebili nella fisionomia dell’isola e nelle vite dei sardi.

In netto contrasto con le tematiche trattate, il brano si sviluppa su una accattivante base ska dove i suoni vintage si mischiano a campionamenti di cori sardi e synth distorti.

Sardinia, come il precedente singolo Gaza, esce per la storica etichetta napoletana Phonotype Records.



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CREDITI:

Musica e testi: Leardi – Bolelli – Pireddu
Voce: Simone Bujumannu Pireddu
Basso e cori: Giampaolo Jambo Bolelli
Batteria: Tommaso Pol Gieri
Chitarre elettriche: Stefano Stiv Manai
Synth: Antonio PpNt Leardi
Prodotto da Antonio Leardi per Roble Factory
Registrato e mixato presso il Residential Recording Studio Roble di Alghero
Etichetta: Phonotype


BIOGRAFIA

Nati in Sardegna nel 2004, i Train To Roots sono ormai da tempo una delle band più rinomate della scena reggae italiana e hanno conquistato il pubblico di centinaia di concerti in tutta Europa. Caratterizzati da una maturazione costante e da live esplosivi, nella loro discografia hanno mantenuto un mix particolare di stili e lingue, in cui trovano spazio le varie sfumature della musica giamaicana e della black music con testi impegnati e divertenti in italiano, sardo e inglese.
Iniziano il loro percorso con l’album di debutto omonimo Train To Roots (2005), a cui segue Terra e acqua (2008) con i featuring di Sargento Garcia e Ranking Joe, e che sarà rieditato nel 2009 con due bonus track, tra cui una collaborazione con Errol Bellot. Successivamente pubblicano Breathin’ faya (2011) e Growing (INRI, 2014) che segna un punto di svolta per la band che porta un nuovo modo di lavorare e introduce nuovi stili della musica nera.
Il quinto disco Home (INRI, 2016), distribuito globalmente attraverso VPAL Music, vede la partecipazione dei connazionali Clementino, Madh, Levante e Lion D, oltre agli spagnoli Aspencat e Auxili. Il loro sesto lavoro è Declaration N° 6, (INRI, 2017) composto da undici tracce inedite arricchite dalla preziosa partecipazione di Bunna, leader e voce degli Africa Unite, e del cantautore milanese Eugenio Finardi.
I Train To Roots in questi diciotto anni di carriera hanno incorporato alla loro musica numerosi elementi contemporanei e affrontato diversi cambiamenti in una crescita continua che nel 2019 li porta a indirizzare il treno nuovamente verso le radici in senso ampio, con un ritorno al roots reggae cantato in sardo e italiano, come si può ascoltare nel loro ultimo album Ancora Qui.

FORMAZIONE
Simone Pireddu Bujumannu: Voce
Antonio Leardi Papa’Ntò: Tastiere
Giampaolo Bolelli Jambo: Basso
Stefano Manai Stiv Man I: Chitarra
Tommaso Gieri Pol: Batteria
DISCOGRAFIA
Train To Roots (2005)
Terra e Acqua (2008)
Breathin’ Faya (2011)
Growing (INRI, 2014)
Home (INRI, 2016)
Declaration N° 6 (INRI, 2017)
Ancora Qui (INRI, 2023)


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