Second Street, secondo singolo estratto dall’album di debutto dei Mahout che uscirà nei prossimi mesi, nasce dalla precisa intenzione di scrivere un brano ballabile ai concerti, con un groove che ricordasse allo stesso modo sia l’early ska giamaicano sia il two-tone e lo skinhead reggae inglese. Un pezzo che in sostanza potesse potenzialmente essere apprezzato da un qualsiasi rude boy di provincia.
Da questa idea viene fuori il giro di basso insistente e molleggiato della strofa, lo skank di chitarra minimale che si limita testardamente agli stessi tre accordi e il coro da pub inglese dell’intro che stabilisce da subito le coordinate geografiche del brano. A stemperare l’atmosfera piovigginosa da provincia inglese della strofa arriva l’apertura melodica del ritornello, volutamente più pop e speranzosa, con i cori in risposta alla voce principale che richiamano quelli dell’intro.
Il testo del brano parla delle difficoltà della vita in provincia e dell’importanza della ricerca di una via d’uscita, una Second Street appunto. In una camminata dolceamara, l’autore descrive la solitudine, la frustrazione e la tristezza di vivere in un posto così isolato e dormiente, ma allo stesso tempo è una dedica d’amore alla propria città, la presa di coscienza che non potrebbe vivere in nessun altro posto, le radici sono ormai troppo profonde.
Second Street esce per La Tempesta Dub ed è disponibile sulle piattaforme digitali.
La Tempesta Dub
La Tempesta Dub è la costola in levare dell’omonima e più famosa etichetta indipendente italiana La Tempesta. La direzione artistica della label è a cura di Paolo Baldini DubFiles e Mellow Mood, che a partire dal 2015 pubblicano sotto questo catalogo i propri lavori discografici. La nascita dell’etichetta viene festeggiata con un mini-festival itinerante che porta nelle più importanti città italiane le realtà facenti parte dell’etichetta e una serie di ospiti internazionali provenienti da Europa e Giamaica. Nel corso degli anni l’etichetta ha pubblicato e distribuito un selezionato numero di album e singoli di artisti come Forelock, Dan I e Imperial Sound Army, oltre, ovviamente, a Mellow Mood e Paolo Baldini DubFiles.
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TESTO:
SECOND STREET
Everytime I stumble I see trouble everywhere
Longtime sorrow involving in there
check me and control if I see double anyway
short-time glory involving in there
oh, you rumble in this jungle like a little discussion
no more time spent fighting and fussing
oh one day everyone is gonna be poor and acting life in disrepair
oh one thing could’ve been done as we’re worsening there
Golden boy, don’t misfire
walk the walk, boy, through this fire
I don’t know who, man, is getting higher
I promise you, boy, will get your quarry yeah, oh why
everytime I bungle I see trouble everywhere
a lonesome boy in a lonely daycare
and check me in my soul and I see trouble anyway
a longtime story involving in there
oh, you rumble in this jungle like a little mistrusting
no more time in useless discussing
oh one day everyone is gonna be sick of all your sickening fairy tales
oh something could’ve been done as we’re worsening there
Golden boy, don’t misfire
walk the walk, boy, through this fire
I don’t know who, man, is getting higher
I promise you, boy, will get your quarry yeah, oh why
And she said… I’m sorry, oh living in the sunny aching hope you don’t
worry
CREDITI:
SECOND STREET è scritto da Mahout
Prodotto da Marco Benz Gentile
Registrato da Simone Squillario, Federico Puttilli e Marco Benz Gentile al Kuma Rec Studio – Rivoli (TO), LaCurt Studio – Torino, Hybrid Studio – Pino Torinese (TO)
Mixato da Simone Squillario e Marco Benz Gentile e masterizzato da Simone Squillario al Hybrid Studio – Pino Torinese (TO)
Percussioni registrate da Sidney Mills al Mercy Sound Recording Studios – New York
Voce solista e chitarra: Emiliano Griso
Basso: Fiume
Batteria: Enrico Battaglino
Chitarre, programmazione e tastiere aggiuntive: Marco Benz Gentile
Tastiere: Pietro Truffa
Percussioni: Larry McDonald
Foto di copertina: Joël Angelini
Opera: Okapi Grafica
BIOGRAFIA
I Mahout nascono a Pinerolo, piccola cittadina della provincia piemontese storicamente impregnata di sottocultura reggae che ha dato i natali alla più longeva band reggae in Italia, gli Africa Unite, e ad una delle esperienze più brevi e intense del punk nostrano anni ‘90, i Fichissimi. Cresciuti in un simile contesto i Mahout si formano con la precisa intenzione di fondere il reggae di stampo giamaicano con diverse altre influenze che spaziano dal punk californiano, al garage, al funk. Il risultato è un sound fresco e personale, difficile da ricondurre ad un genere specifico, che ondeggia continuamente fra morbidezza black e asprezza bianca.
Dopo un’intensa attività live a livello locale, la band pubblica l’EP Streetwise Demo. Il lavoro riscuote un inaspettato e sorprendente successo e porta i Mahout a intraprendere il loro primo tour su palchi importanti in tutta Italia supportando artisti del calibro di Lee Scratch Perry, Max Romeo, Alborosie, Luciano, Morgan Heritage, The Skints, The Bluebeaters, Sud Sound System, Busy Signal, Giuda e molti altri.
La band è ora pronta per la pubblicazione del primo album full-length My heart is a stoner (distribuito da Believe Italia).
L’album è prodotto da Marco Benz Gentile (già con Africa Unite, Dave Hillyard & the Rocksteady7, Meg, Architorti) che da anni è uno dei protagonisti della scena italiana ed internazionale come musicista e produttore e vanta la partecipazione di alcuni artisti internazionali come Larry McDonald (Gil Scott-Heron, Lee Scratch Perry, The Skatalites, Toots & the Maytals), la MC inglese Soom T che firma un featuring sul brano Pam Pam e Peter Truffa (New York Ska Jazz Ensemble, Giuliano Palma & The Bluebeaters).
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